80 anni di storia: da
ospedale militare a moderna
clinica di riabilitazione
Era
il 1922 allorché l’allora
Dipartimento militare
federale prese in affitto
l’albergo "Beau Séjour" a
Novaggio, con lo scopo di
ricoverarvi militi affetti
da tubercolosi, affidando la
direzione dell’istituto di
cura al medico chirurgo
dott. Edgardo Pradervand.
Nel 1925 la Confederazione
acquistò definitivamente il
"Beau Séjour", la proprietà
denominata "Villa Alta"
nonché altri due stabili e
diversi appezzamenti di
terreno agricolo. Gli
stabili "Châlet" e "Ospedaletto",
e i terreni agricoli, oltre
a formare l’azienda agricola
annessa all’istituto di
cura, permisero di mettere
in atto una terapia di
reintegrazione di pazienti
convalescenti. Ma
l’opposizione della
popolazione locale e dei
dintorni alla gestione di un
vero e proprio "Sanatorio"
indusse l’Assicurazione
militare a ripiegare
sull’invio a Novaggio di
pazienti con tubercolosi non
aperta, ossea, o di
convalescenti. Il trentennio
successivo sarà segnato –
attraverso numerosi
ampliamenti e
ristrutturazioni – dalla
metamorfosi da istituto di
lavoro e convalescenziario
ad ospedale dove si eseguono
anche interventi chirurgici.
Evoluzione costante
Con l’introduzione della
vaccinazione contro la tbc,
la lotta contro la tbc del
bestiame bovino e l’utilizzo
di tubercolostatici si
poteva rilevare – all’inizio
degli anni Cinquanta – una
diminuzione della durata
delle degenze e, in tutta la
Svizzera, la chiusura di
numerosi sanatori. Nel 1952
la nomina, quale primario,
del medico internista dott.
Erich Schwarz poneva fine
alla tradizione chirurgica e
l’attività dell’ospedale si
orientava, in misura sempre
crescente, verso la cura di
affezioni di competenza
della medicina interna e di
affezioni dovute all’usura
delle articolazioni e della
colonna vertebrale.
Via
via, si constatava che la
costruzione non
corrispondeva più ai
requisiti posti a un
ospedale moderno e che le
soluzioni di fortuna messe
in atto non erano più
rispondenti alle necessità,
per cui nella seconda metà
degli anni Sessanta veniva
data via libera a un’opera
di ampliamento e di
ristrutturazione con la
costruzione di un nuovo
padiglione letti con
fisioterapia e palestra e la
sistemazione dell’edificio
"Beau Séjour". Ma, sul
finire degli anni Settanta,
con la diminuzione della
durata media di degenza dei
pazienti, il tasso
d’occupazione dei letti
calava progressivamente e il
diritto di esistenza della
clinica veniva messo in
discussione.
Come provvedimento di
razionalizzazione e per
aumentare il tasso di
occupazione dei letti, nel
1981 veniva accordata alla
Clinica militare
l’autorizzazione ad
accettare anche pazienti
civili: un’apertura che si
dimostrerà molto positiva
perché la clinica diventerà
un centro di riabilitazione
riconosciuto. Il dott. Erich
Schwarz verrà pensionato nel
1983 e la direzione medica
della clinica verrà assunta
dal dott. Frédéric von
Orelli, pure egli medico
internista. L’azienda
agricola annessa alla
clinica, fin dall’inizio
diretta da personale
federale ma ormai non più
utilizzata per scopi
terapeutici, con il 1.
novembre 1985 verrà data in
affitto a un privato.
Nuova denominazione
A una data più recente –
fine degli anni Ottanta e
inizio degli anni Novanta –
risale la realizzazione
dell’ultimo programma
edilizio con la costruzione
di una piscina coperta quale
complemento alla
fisioterapia già esistente,
la ristrutturazione
dell’edificio principale per
adattarne la funzionalità,
la razionalità e le
infrastrutture alle esigenze
del tempo, la costruzione di
posteggi in parte coperti e
in parte esterni, e la
costruzione di una struttura
di collegamento comprendente
un ascensore esterno in modo
da favorire l’accesso alla
clinica per le persone
portatrici di andicap con
annessi sei posteggi
coperti.
Di pari passi, con il
riuscito risanamento
architettonico veniva anche
concepita a nuovo la
struttura della direzione
come pure l’organizzazione
dei singoli servizi
diagnostici e terapeutici,
così che nel 1993 la Clinica
militare poteva iniziare –
con una moderna e efficiente
infrastruttura, e su una
nuova solida base – in piena
fiducia l’ottavo decennio di
efficace attività. In
consonanza con la sua
specializzazione, ossia la
riabilitazione stazionaria,
per cui il 1° luglio 1996
veniva data alla struttura
la denominazione di "Clinica
federale di riabilitazione".
Ortopedia e fisiatria
È
sotto la direzione dell’avv.
Franz Schwegler, direttore
dell’Ufficio federale
dell’assicurazione militare
e responsabile della
direzione strategica della
clinica, che l’ottavo
decennio di attività ha
accompagnato il processo di
trasformazione della
struttura da ospedale
militare in moderna clinica
di riabilitazione. Oggi, la
clinica – inclusa con i suoi
65 letti nella
pianificazione ospedaliera
del Canton Ticino – è
diventata un punto di
riferimento per i
trattamenti del mal di
schiena, dell’ernia del
disco, dell’artrosi, della
fibromialgia, del reumatismo
delle parti molli, per la
riabilitazione dopo
interventi di artoprotesi
dell’anca e del ginocchio,
per il trattamento di
pazienti infortunati e
amputati. La direzione
amministrativa della clinica
compete a Giuseppe Gervasini,
mentre quella medica spetta
al dott. Christopher Marti
(specialista in medicina
interna, reumatologia e
fisiatria), al dott. Nicola
Remonda (specialista in
medicina generale) e al
dott. Wolfgang Winkler
(specialista in ortopedia).
L’ampliamento del servizio
medico, avvenuto nel 2000,
ha permesso alla clinica di
essere riconosciuta dalla
FMH come sede di
specializzazione in
ortopedia e fisiatria. Il
team del servizio di
riabilitazione della clinica
opera secondo concetti
moderni quali la sistematica
ICDH-2, il modello
bio-psico-sociale e il
principio della salutogenesi.
Il settore medico della
clinica si appoggia anche su
diversi servizi esterni
quali il Dipartimento di
radiologia dell’Ospedale
regionale di Lugano per la
diagnostica,
l’Organizzazione
socio-psichiatrica cantonale
per il servizio di
psichiatria e di psicologia
medica, la Pro Infirmis
Ticino e Moesano per la
consulenza sociale e il
Centro di ergoterapia
malcantonese per le
prestazioni di ergoterapia.
La clinica fa registrare, da
tre anni a questa parte,
tassi di piena occupazione
dei letti. I pazienti
trattati nel corso di un
anno sono circa 850 e le
giornate di cura fatturate
circa 23.000, delle quali i
3/4 a carico degli
assicuratori malattia e 1/4
a carico dell’assicurazione
militare e degli
assicuratori infortuni.
Delle giornate di cura
fatturate, il 75 % concerne
degenze in camera comune. Il
numero di persone occupate
dalla clinica, tenuto conto
sia di quelle impiegate a
tempo pieno che di quelle
impiegate a tempo parziale
come pure degli apprendisti
con contratto di tirocinio,
è di circa 100. La clinica è
pure posto di stage per gli
allievi delle scuole di
fisioterapia, di massaggio
medicale e di diploma.
Entrata nella VRKS
Nel mese di novembre
2001, a coronamento dei 10
anni di ampi cambiamenti di
cui si è scritto più sopra e
raggiunti grazie all’impegno
prestato da tutto il
personale, la Clinica
federale di riabilitazione
di Novaggio è stata accolta
nell’Associazione delle
Cliniche di riabilitazione
della Svizzera (VRKS), della
quale fanno parte le
cliniche di riabilitazione
più grandi e conosciute.
L’essere diventato membro di
questa associazione
garantisce a pazienti e
assicuratori malattia e
infortuni che alla Clinica
federale di riabilitazione
di Novaggio si operi con un
alto grado di
professionalità e nel
rispetto dei criteri di
qualità. E, visto che sempre
più persone si lamentano per
il mal di schiena e per
dolori alle articolazioni,
la riabilitazione
muscolo-scheletrica
acquisterà in futuro
un’importanza sempre più
grande. |